All’evento di presentazione di The Village, che si è tenuto il 26 novembre a Trieste, le figure del villaggio prendono vita attraverso il racconto in prima persona di personaggi provenienti da mondi molto diversi. Fra questi, anche il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, per un giorno sindaco del villaggio. Ovviamente, la carta che ha scelto di raccontare è quella del Capo del villaggio.
Da buon “capo del villaggio”, il sindaco Cosolini spiega che ogni ruolo è importante, in quanto richiede doti quali responsabilità, capacità e senso della missione affidata. Come dire: un villaggio non funziona se non facciamo tutti la nostra parte, prendendo seriamente i compiti che ci vengono affidati.
Cosolini ribadisce quanto sia importante che, come in ogni gioco che si rispetti, all’emozione vada affiancato l’equilibrio. “La missione del Capo del villaggio è una faticosa costruzione di equilibri” – spiega – in quanto, come figura, “deve avere contemporaneamente la capacità di ascoltare e conoscere i problemi e le esigenze di tutti e deve avere l’equilibrio di fare poi una scala delle priorità”.
A questa forma di equilibrio, sostenuta dalla sensibilità dell’ascolto di tutte le voci, è poi fondamentale aggiungere il coraggio, perché il Capo del villaggio deve avere la forza di saper spiegare le motivazioni che stanno alla base delle sue scelte in fatto di priorità. Il rischio, se non ci riesce, è quello di perdere la fiducia, che è la componente principale della relazione fra gli abitanti di qualunque villaggio e la figura che li guida.
Ascolto, attenzione, equilibrio, capacità di scegliere sulla base delle priorità e coraggio nel comunicare in modo trasparente i criteri di questa scelta: ecco le caratteristiche che fanno di un Capo del villaggio una guida utile per tutta la comunità.